Napoli. Nuovo crollo
negli scavi di Pompei. I sindacati accusano: scarsa manutenzione. La
sovraintendenza assicura che i lavori di manutenzione partiranno entro la metà
del mese di Dicembre.
Continua a crollare il
sito archeologico di Pompei, già il 24 Novembre ci furono crolli di stucco in
una domus e degli squarci nelle mura delle Terme. Oggi di nuovo è venuto giù
dello stucco, questa volta è toccato alla Casa della Fontana Piccola. Non si
arrestano dunque i crolli nel sito di Pompei. I Sindacati puntano il dito
accusano la sovraintendenza ai lavori pubblici di non provvedere alla
manutenzione necessaria per garantire la giusta conservazione degli scavi. La
sovraintendenza assicura “i lavori inizieranno dalla metà di dicembre”, infatti
nell’ambito del Grande Progetto Pompei – a seguito della gara già bandita e in
conclusione – inizieranno i lavori di restauro e della messa in sicurezza delle
strutture. Si inizierà proprio, con urgenza, dalla parte superiore della Regio
VII e dal muro di bottega. Nelle settimane successive – informa la
Sovrintendenza – si daranno il via alle gare per la messa in sicurezza di altre
zone del sito. Altresì il ministero fa sapere che con il decreto “Valore Cultura”
sarà possibile nei prossimi giorni nominare una squadra guidato da un direttore
generale del Grande Progetto Pompei per valutare i danni e i risanamenti
necessari per valorizzare – come è giusto che sia – il sito archeologico.
Nonostante le rassicurazione
che vengono dall’alto il rappresentante della Cisl, Antonio Pepe, accusa “i
crolli avvenuti oggi sono un segnale che la Sovraintendenza si deve dare da
fare, la manutenzione è stata trascurata per troppi anni e i crolli di questi
giorni ne sono la conseguenza.” Non è possibile accusare la mancanza di
personale poiché già in precedenza lo stesso Pepe aveva fatto richiesta di
operai restaurati per far fronte all’emergenza, il sindacalista si esprime
così: “Non è nemmeno giustificabile il fatto che negli scavi al momento siano disponibili solo
tre operai perché la Sovraintendenza dispone di altro personale restauratore o
operaio in altri siti che può spostare a
Pompei, riorganizzando i servizi, per fare fronte all’emergenza, come
sollecitato da tempo.”
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